23/09/2007

Il centenario di Agusta per i giovani

Per il centenario di Agusta mi era stato proposto di fare qualcosa di speciale per i nostri giovani under 35. “Si” è stata, in quattro nanosecondi, la mia risposta.

Ne avevamo assunti tanti in quegli anni e volevamo che il centenario non fosse solo un’occasione per ricordare la storia di 100 anni di Agusta, ma anche per lanciare i prossimi cento anni, i primi trenta dei quali sarebbero stati determinati dalle capacità di quei giovani, quelli che secondo me dovevano avere i piedi nel presente e la testa nel futuro. Con Izzo come responsabile, un gruppo di giovani si è dedicato alla organizzazione, dopo l’orario di lavoro: logo, slogan (flying the future) , budget (limitato, con l’accordo che ogni sforamento sarebbe stato a loro carico), tanto entusiasmo ed ecco la serata nello stabilimento Caproni, con conduttrice Camila Raznovich, con i comici Ale e Franz con la loro panchina e con la band Tiromancino. E poi la mia sorpresa.

Michael Schumacher

In quegli anni era maturata una certa familiarità con Michael Schumacher, sia per i rapporti che avevamo con Todt e Ferrari, in cui lui veniva occasionalmente coinvolto, sia perché, avendo acquistato un nostro elicottero, era venuto diverse volte a Cascina Costa e avevo così avuto modo di conoscerlo meglio . Ne apprezzavo l’intelligenza e la disponibilità ai rapporti con persone di tutti i livelli e una sensibilità umana molto diversa dall’immagine del freddo pilota promossa dai media. Avrei voluto porlo di fronte ai “miei” giovani come modello di successo basato su sacrificio, impegno, professionalità, determinazione, innovazione continua .

Lo chiamai sul cellulare e gli proposi la cosa. “Se posso vengo”, fu la risposta immediata. Mi chiamò dopo due giorni e mi disse che la sera dell’evento lui sarebbe stato a Brescia “perché corrono i cavalli di Corinna”. “Se mi assicuri che potrò essere di ritorno per la premiazione verso le 22.30, scappo dalla cena di gala e vengo da te”.

E così, alle 20,40 del 22 settembre un elicottero è atterrato all’eliporto della Caproni e, davanti a una sbalordita Camila e a circa 2000 giovani increduli (lo sapevano solo pochissime persone in tutta AW), è salito sul palco Michael Schumacher. 40 minuti di conversazione per parlare di team building, multicultura, successo e sacrificio, capacità di analizzare e decidere rapidamente. Gestione del successo e della sconfitta. Essere padre, marito e personaggio globale.

Un giovane che aveva già conquistato il mondo di fronte a 2.000 giovani impegnati a conquistare il mondo per AW. Il miglior prologo per il successivo dibattito che avrebbe visto impegnati Spagnolini, Izzo e il sottoscritto a risponedere alle domande dei giovani presenti.

Un momento di altissima intensità tra i più belli della mia esperienza professionale.

Maria Fede Caproni

Ricordo di aver chiamato, durante la serata, la contessa Maria Fede Caproni, per raccontarle quanto vivo fosse il “suo” stabilimento, popolato da 2.000 giovani. E Schumacher che saliva sul palco con alle spalle la scritta “senza cozzar dirocco” di Gabriele d’Annunzio… che aveva come simbolo sul suo aeroplano il cavallino rampante…

Leggi il racconto “100 anni e non sentirli” >> 

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